venerdì 1 maggio 2015

Intervista a Rhoma G: il self publisher strega il grande editore

Ospitiamo sul blog un'autrice italiana che negli ultimi mesi ha conosciuto il meritato successo. Rhoma G. ha coronato il sogno di ogni aspirante scrittore o esordiente, acciuffandolo prima che diventasse troppo veloce. Partita come self publisher, è ora in attesa di pubblicare un romanzo con un grande editore e di distribuirlo in tutte le librerie.
Romina, parlaci della tua passione per la scrittura. Quando e come è nata.
«È nata con me; ho cominciato a scrivere racconti intorno ai tredici anni. Già allora divoravo libri e sognavo a occhi aperti storie impossibili».
Hai alle spalle tre romanzi. Descrivili in breve e associa a ognuno di essi un aggettivo che li caratterizzi all'interno della tua vita.
«Bittersweet è il romanzo delle seconde possibilità e l’aggettivo che mi viene in mente è proprio “agrodolce”. Il sapore di tanti momenti che scandiscono l’esistenza di molti. Alle volte, bisogna saper ridere mentre si piange e piangere mentre si ride per trovare l’equilibrio che ti consente di vivere al meglio. Stardust, seguito di Bittersweet, è un libro “romantico”, una spremuta di cuore condita di una ventata di ottimismo. È una sorta di regalo per chi ancora sogna l’amore vero. L’Uragano dentro me, beh è lontano da Bittersweet e diverso da Stardust. Inizio con l’aggettivo: “difficile”. Ho sofferto come una matta durante la stesura di questo libro, poiché l’argomento trattato è tosto, spinoso. Ho fatto i conti con la mia coscienza una pagina sì e l’altra pure, ma dovevo scriverlo; altrimenti mi sarei ammalata di ulcera. Il risultato è stato una storia travagliata, un amore vecchio, uno nuovo, una donna che, finalmente, si accorge che il cuore le batte ancora in petto. Una donna, moltissime donne».
Quali sono i tuoi autori e libri preferiti?
«Al momento sto rileggendo “Jane Eyre” di Charlotte Brontë, e sebbene sia la quinta volta che lo faccio, mi regala sempre emozioni profonde. Da romantica che si rispetti, amo Jane Austen, in particolare il suo “Persuasione”, forse perché anche ai suoi protagonisti viene data una seconda possibilità. Vado matta per i racconti di Poe e i thriller di Follett, e “Uno, nessuno, centomila” di Pirandello mi ha lasciato senza parole a quindici anni e continua a farlo anche oggi (che ho alcune decadi in più). Ho un libro preferito, in realtà sono tre. L’autrice non è conosciutissima, sebbene, a mio avviso, abbia scritto l’epopea d’amore e di guerra più bella dei tempi moderni. Mi riferisco a Paullina Simons e alla sua trilogia de “Il cavaliere d’inverno”. La mia “me” scrittrice, dopo "Remember Orbeli", non è stata più la stessa».
Di recente sei riuscita a coronare il sogno di ogni self publisher: entrare nelle classifiche di vendita, a fianco di mostri sacri. Cosa si prova e dove credi ti porterà?
«Sai che non lo so cosa si prova? Cioè, non credo di avere ancora interiorizzato. È molto “strano” ed emozionante».
Nel momento di difficoltà, rimasta senza lavoro, ti sei gettata sulla scrittura. È stata più un'ancora di salvezza o uno sfogo d'orgoglio personale?
«In realtà, già da alcuni anni, pubblicavo storie su un sito specializzato. Se ami scrivere trovi sempre il tempo di farlo. Io lo facevo al mattino presto, la sera dopo cena, o durante i week end. Ritengo sia stata una sorta di gavetta, utilissima per chi vuole fare di una passione qualcosa di più. Quando mi sono ritrovata senza lavoro, ho attraversato un periodo non facile. Amavo moltissimo ciò di cui mi occupavo, ed ero anche brava. Dopo settimane trascorse a galleggiare in un mare di incertezza, mi sono resa conto di amare moltissimo anche il mio hobby. Perché non provare a farne un lavoro? Sinceramente, quando mi sono  buttata non ho pensato né ai risultati né ai guadagni, e penso che il segreto sia stato questo. Non aspettarsi nulla. Tutto ciò che è arrivato è stato un bellissimo regalo».
Hai avuto contatti con grandi editori dopo avere raggiunto simili traguardi? Pensi sia la svolta della tua carriera?
«Ehm… sì, li ho avuti e approfitto per ringraziarli tutti. Non so se questa sia la svolta, me lo auguro, anche perché “L’Uragano dentro me” dovrebbe uscire in cartaceo entro il prossimo anno».
Su quali progetti stai lavorando?
«Ho in mente due lavori: il primo è già in fase avanzata di stesura. Il secondo è il libro due della serie “Tempeste”, una sorta di prolungamento de “L’Uragano dentro me”, tuttavia con protagonisti diversi».
Fingiamo di essere su Twitter. In 140 caratteri devi fare un "promo" di te stessa e dei tuoi libri, invitando i lettori a seguirti!

«Daniel Glattauer ha scritto: “scrivere è come baciare, solo senza labbra”. Ecco io sono una dispensatrice di baci. Avanzano 28 caratteri, va bene uguale?».

Nota biografica su Romina, alias Rhoma G.
Rhoma G. ha cominciato a scrivere racconti all’età di tredici anni, e sebbene la vita l’abbia poi indirizzata da tutt’altra parte, non ha mai messo di coltivare il sogno di diventare scrittrice. Divoratrice di libri e scrittrice per passione, considera la lettura il mezzo per vivere tante avventure diverse, e la scrittura il tramite tra il mondo reale e i personaggi creati dalla sua fervida immaginazione. Vive col marito in una città di mare, ama viaggiare e nutre una smodata passione per i film di Hitchcock.

Per contatti con l'autrice: 

I suoi libri si trovano in vendita in tutti gli ebook store. Ve ne consigliamo uno: 

Nessun commento:

Posta un commento